Tipologia: Dimora nobiliare
L’edificio sorge nel centro storico di Senigallia, nella piazza del Duca, a pochi metri dalla Rocca Roveresca. Quasi certamente la sua costruzione risale al XIV secolo ed è probabile che l’architettura sia stata riadattata allo stile rinascimentale nella seconda metà del XV secolo.
La figura di spicco nella storia di questo edificio è sicuramente Giuseppe Baviera (1530-1591) uno degli uomini di fiducia del Duca Guidubaldo II Della Rovere e uno dei personaggi più potenti di Senigallia.
L’attuale facciata è il frutto del restauro effettuato negli anni successivi al terremoto del 1930 che, rispetto a quanto è documentato nelle foto d’epoca precedenti il sisma, ha assunto una fisionomia cinquecentesca con le finestre e il portale d’ingresso riquadrati da paraste e lesene in materiale lapideo bianco che emergono dalla facciata in laterizio nella quale sono ancora visibili tamponature di bifore medievali.
Il violento sisma del 1930 provocò gravi danni strutturali al palazzo ma fortunatamente le decorazioni a stucco presenti nella sale dell’appartamento al piano nobile si lesionarono solo lievemente e ciò fu determinante per la decisione di salvare il palazzo dalla demolizione.
Nel 1947 la marchesa Barbara Marazzani Baviera Benedetti ha donato l’edificio e tutti gli oggetti in esso contenuti al Comune di Senigallia, che ancora oggi ne è il proprietario, richiedendo esplicitamente che il salone d’ingresso e l’appartamento degli stucchi restassero ammobiliati.
Dopo i lavori di restauro del palazzo iniziati nel 2013, il museo ha riaperto i battenti a fine maggio 2017.
I restauri degli stucchi sono proseguiti e attualmente le sale si presentano vuote, prive di arredi e delle suppellettili così come anche le pareti sono spoglie, senza le opere d’arte della collezione Baviera. Ciò si è reso necessario per permettere l’esecuzione in sicurezza dei restauri dei soffitti. Nel frattempo, al centro di ogni sala è stato posizionato un grande specchio orizzontale che consente ai visitatori di visionare agevolmente, seppur riflessi, gli stucchi delle volte. Mobilio e opere d’arte sono in deposito in attesa di essere ricollocati nelle sale del palazzo. Buona parte degli arredi è stato restaurato e nel prossimo futuro verranno ricollocati dando alle sale la loro originaria atmosfera.
LA VISITA
Oltrepassando il portone d’ingresso, il visitatore si trova sul piccolo ed elegante cortile porticato con archi a tutto sesto sostenuti da bianche colonne con al centro un elegante pozzo decorato con lo stemma nobiliare della famiglia Baviera.
La scalinata che sale al piano superiore conduce il visitatore negli spazi della casa in cui spiccano i sei ambienti del palazzo che Giuseppe Baviera fece abbellire nel 1560 da Federico Brandani d’Urbino “stuccatore famosissimo” ovvero ciò che di meglio si potesse avere nel panorama artistico del suo tempo. Il visitatore, sala dopo sala, si trova di fronte ai propri occhi un vero e proprio trionfo di stucchi che ricoprono interamente le volte e che, rimandano al loro altissimo potenziale di rappresentanza del prestigio e della ricchezza intellettuale e materiale che la famiglia Baviera intendeva comunicare attraverso queste stanze.
I sei ambienti, collegati da porte con stipiti in marmo su cui è scolpita la sigla del committente e padrone di casa “J.B.” (Josepho Baviera), sono denominati rispetto ai soggetti rappresentati nelle scene degli stucchi.
Si configurano come un viaggio ideale che ripercorre la storia dell’umanità, dagli episodi tratti dalle Sacre Scritture nella Sala dell’Antico Testamento, a quelli mitologici nella Sala delle fatiche di Ercole, passando per le imprese epiche nella Sala di Ilìo, sino alle “narrazioni” dei fatti della storia di Roma nella Sala della Roma Repubblicana e nella Sala della Roma Imperiale per terminare nel piccolo ambiente denominato Camerino della Vittoria con la rappresentazione di una Vittoria alata a cui fanno da corollario medaglioni con rappresentazioni di dei.
Una mescolanza di temi sacri e profani, umani e divini, secondo la visione dell’uomo rinascimentale, per il quale classicità e cristianità erano strettamente legati attraverso un complesso sistema di rimandi allegorici.
persone
Dati della casa museo
Casa Museo Palazzetto Baviera
Via Manni, 1 – 60019 Senigallia
INFORMAZIONI
Giorni di apertura: da giovedì a domenica e festivi
Orari: 10-13 / 15-19
Tel. 071.6629203
E-mail: iat.senigallia@regione.marche.it