Tipologia: Dimora nobiliare
Piazza Colocci, nel centro storico di Jesi, a metà strada fra la piazza in cui sorge l’imponente Teatro Pergolesi e la grande piazza che nell’anno 1194 diede i natali a Federico II di Svevia, è uno dei luoghi più suggestivi della città con il maestoso palazzo della Signoria, sede della preziosa Biblioteca Planettiana, Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi con la sua Pinacoteca, e la chiesa di S. Agostino.
Gran parte del palazzo è stato venduto da Cristina Colocci Vespucci al Comune di Jesi con l’espresso desiderio che il patrimonio di famiglia restasse unito e fruibile dal pubblico. Dal 1985 il palazzo è sede del Museo dedicato al padre di Cristina: Adriano Colocci.
La casa museo è stata aperta al pubblico nel 1989 ma il museo ha subìto alterne vicende che hanno portato presto alla sua chiusura. Oggi è visitabile con un calendario di aperture limitato. I problemi da risolvere sono di diverso tipo: la sistemazione degli impianti tecnologici e il restauro dello scalone monumentale realizzato su progetto dell’architetto Pietro Paolo Alfieri (1700-1767) che presenta problemi di tipo strutturale.
L’appartamento al secondo piano, sede del museo, ha però conservato il fascino della dimora signorile con gli arredi, i quadri e gli oggetti di uso quotidiano appartenuti alla famiglia in un arco di tempo che va dal Settecento fino a buona parte del Novecento.
LA VISITA
L’appartamento dagli anni ‘10 del ‘900 aveva una funzione quasi esclusivamente di rappresentanza che testimonia uno stile di vita secondo cui il “ricevere” aveva una funzione sociale di primaria importanza con le sue regole e le sue convenzioni che richiedevano spazi adeguati al rango della famiglia Colocci. Ciò è testimoniato da due accoglienti salottini, il Salotto rosso e il Salotto giallo, e dall’ampio Salone delle feste utilizzato per le occasioni più importanti. Quest’ultimo ha le finestre che si affacciano sulla piazza e l’arredamento, compreso un pianoforte ottocentesco, è posto vicino alle pareti per consentire di avere uno spazio adeguato destinato al ballo.
Le due stanze che ci parlano di Adriano Colocci sono lo studio-biblioteca e la stanza dell’archivio con il grande armadio a muro a tutta altezza e con i ritratti dei membri della famiglia a lui cronologicamente più vicini.
Per quanto riguarda la collezione dei dipinti presenti nei vari ambienti della casa, tre sono gli ambiti in cui si possono raggruppare. Il primo è di carattere decorativo e riguarda prevalentemente i cosiddetti “quadri di genere” come paesaggi, nature morte e scene di battaglia; il secondo riguarda opere aventi soggetto sacro mentre il terzo riguarda la memoria della famiglia e il blasone del casato ed è costituito dai ritratti dei membri della famiglia di varie epoche che affollano le pareti dei salotti con una chiara volontà autocelebrativa.
Gli ambienti parlano anche attraverso i tanti oggetti posti sui tavoli, sulle vetrine, sulle consolle: soprammobili, servizi di tazze, vasi, piatti, bicchieri, candelabri, regali di nozze, memorie familiari presenti senza alcun ordine cronologico, come in una qualsiasi altra abitazione, testimoniano la vita di questo palazzo nobiliare caricandosi di contenuti che danno agli ambienti un’aura di bellezza oltre il tempo.
persone
Dati della casa museo
Casa Museo Adriano Colocci
Piazza Colocci, 8 – 60035 Jesi (AN)
INFORMAZIONI
Giorni di apertura: primo giovedì
e secondo fine settimana del mese
previa prenotazione presso la Pinacoteca Civica
Orari: 16-19
Tel. 0731 538343
E-mail: pinacoteca@comune.jesi.an.it
https://www.comune.jesi.an.it/articoli/Casa-museo-Colocci-Vespucci/